Cos’è?
Si tratta di un tipo di trattamento della durata di circa 45 minuti che si avvale di tecniche manuali di
diverso genere.
- Mobilizzazioni articolari.
L’articolazione ha dei piani di movimento e, quando c’è dolore, alcuni diventano, nel tempo, sempre più
limitati. La mobilizzazione permette di liberare il piano di movimento limitato e di ripristinare il
corretto movimento dell’articolazione. - Manipolazioni mio-fasciali.
Il muscolo è ricoperto da una fascia e, spesso, sia l’uno che l’altra possono irrigidirsi. Muscoli e fascia
sono come degli elastici che, se irrigiditi, non si distendono più come prima. Muscoli e fascia sono
attaccati alle ossa e, se non si distendono più come prima, i movimenti delle ossa che formano gli arti e/
o il tronco diventano più difficoltosi e, a volte, anche sintomatici. La manipolazione permette di ridurre
le rigidità, aumentare l’elasticità e ripristinare il corretto movimento degli arti e/o del tronco. - Tecniche neurodinamiche.
Il nervo è ricoperto da una sorta di guaina. La guaina, così come i muscoli e la fascia, può irrigidirsi e
perdere la sua elasticità. Anche in questo caso, a farne le spese sono i movimenti che, nel tempo,
diventano sempre più limitati e dolorosi. Tramite degli allungamenti di tutto il nervo, si riducono le
rigidità e si liberano i movimenti.
Come si svolge?
- A lettino e a seconda dell’area da trattare in diverse posizioni (supino, prono, sul fianco e seduto)
- Se la tecnica è passiva, significa che il fisioterapista fa le proprie manovre mentre il paziente sta
completamente rilassato. Per rassicurare il paziente e permettergli di rilassarsi, il fisioterapista spiega
sempre quello che fa e, a seconda della situazione, lavora sopra o sotto la soglia del dolore. Più dolore
non significa più efficacia o, comunque, non sempre. Per cui, il fisioterapista valuta e, poi, attraverso
una comunicazione continua con il paziente, soprattutto, in riferimento al suo dolore, regola le proprie
manovre.
Le manovre possono essere dirette sia sulle articolazioni sia sui tessuti molli come muscoli, fascia e
legamenti. In entrambi i casi, possono essere fatte sia con le mani, come ad esempio nelle prese, sia con
le dita, le nocche e, addirittura, i gomiti, come ad esempio nelle pressioni. - Se la tecnica è attivo-assistita, significa che, in questo caso, il fisioterapista, sempre tramite delle
manovre, guida il paziente, mentre attivamente esegue un movimento. In questo caso, le manovre sono,
soprattutto, dirette alle articolazioni e fatte con le mani a modi presa. Ovviamente, così come per le
tecniche passive, anche in quelle attivo-assistite, tramite una comunicazione continua con il paziente, il
dolore deve essere sempre tenuto sotto controllo.